Le coop: abitué e new entry

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Giorgio Mercuri , presidente Alleanza coop agroalimentari

Giorgio Mercuri , presidente Alleanza coop agroalimentari

L’ultimissima aggregazione? Da mercoledì 1 luglio debutterà sul mercato Vitevis, figlia della fusione fra tre cantine: Colli Vicentini, Gambellara e Val Leogra. Appena nata è già la più grande coop della provincia di Vicenza, con più di 30 milioni di fatturato, 1500 viticoltori soci e 2200 ettari di vigneto. E darà man forte a quell’esercito di coop vitivinicole aderenti all’Alleanza cooperative agroalimentari, che al grido di «più bottiglie» e «Km illimitato», sta conquistando spazi di mercato sempre più ampi.

A fine 2014 il comparto raccoglie 494 aziende e 180 mila soci produttori, rappresenta il 58% del vino prodotto in Italia e vanta un fatturato aggregato di 4,4 miliardi. L’export incide per 1,8 miliardi, pari a un terzo delle vendite all’estero di tutto il mercato. E’ una forza d’urto in crescita che emerge anche nella graduatoria 2014: le coop sono 36, distribuite in 10 regione. La più affollata è il Trentino Alto Adige con 10 coop, segue il Veneto con 8 e l’Emilia Romagna con 6. Friuli, Toscana, Abruzzo e Sicilia hanno 2 coop ciascuna, mentre Lazio, Marche, Puglia e Sardegna sono presenti con una a testa. Il fatturato totale delle 36 coop è di 2,1 miliardi, pari al 41% del giro d’affari complessivo delle 100 aziende in classifica. Non solo. Le coop dominano la fascia alta del mercato, occupando oltre all’intero podio (Riunite, Caviro e Mezzacorona), altri 4 posti nel segmento da 160 a 80 milioni di fatturato (Cavit, Cevico, Cantina di Soave e La Vis). «E’ un mondo che si sta evolvendo in funzione del mercato: le cantine sociali si stanno trasformando in imprese cooperative che si confrontano con i privati e hanno capito bene la necessità di creare prodotti a più alto valore aggiunto per remunerare meglio i loro soci» spiega Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari. «Questo obiettivo si raggiunge puntando sul vino in bottiglia e all’export: oggi il mercato italiano produce il 50% in più di ciò che consuma e quindi l’estero è la strada obbligata».

Al momento sono le coop del Trentino le più forti all’export: al primo posto Mezzacorona (81% del fatturato totale), seguita da La Vis (79%) e Cavit (78,8%). Ma l’impegno è ovunque  crescente e i processi di aggregazione in corso, così come gli accordi commerciali, sono anche al servizio dello sbocco sui mercati esteri.

Abituè e new entry della classifica, ecco le coop da 80 milioni in giù, suddivise per regione.

Trentino Alto Adige: nell’area del Trentino, 2 arrivi a quota 13 milioni: la Cantina di Toblino presieduta da Bruno Lutterotti e la Vivallis diretta da Mauro Baldessari. In Alto Adige opera la Cantina San Michele Appiano: 17 milioni, crescita a due cifre in Italia, nuovi sbocchi in Australia e Emirati Arabi, continui investimenti in tecnologie al servizio della sua produzione di alta gamma che ha reso celebre il marchio. Guidata dall’enologo e direttore Hans Terzer, San Michele Appiano è rimasta a lungo sola soletta in classifica a rappresentare la cooperazione altoatesina, prima di essere affiancata lo scorso anno dalla Produttori Colterenzio, presieduta da Max Niedermayr (12,6 milioni, e 25% di export, maggior quota tra le coop altoatesine) e ora da ben tre new entry: Cantina di Bolzano (17,5 milioni, è la più grande della cinquina), Cantina di Caldaro (11,7 milioni, è la più piccola e in fase di rilancio) e la Cantina Tramin (12,8 milioni, +13% all’estero), guidata dall’enologo e direttore tecnico Willi Sturz è nota anche per la sua cantina scultura, in vetro, cemento e metallo che si affaccia nell’area di Termeno, culla del vitigno Gewurztraminer che caratterizza molti suoi vini.

Anton Zublasing (presidente), Gunther Neumair (ad), Hans Terzer (direttore e winemaker), Cantina San Michele Appiano

Anton Zublasing (presidente), Gunther Neumair (ad), Hans Terzer (direttore e winemaker), Cantina San Michele Appiano

Maximilian Niedermayr (presidente), Wolfgang Raifer (direttore) e Martin Lemayr (enologo), Cantina Produttori Colterenzio

Maximilian Niedermayr (presidente), Wolfgang Raifer (direttore) e Martin Lemayr (enologo), Cantina Produttori Colterenzio

Helmut Hafner, presidente, Andrea Moser enologo, Tobias Zingerle ad Cantina di Caldaro

Helmut Hafner, presidente, Andrea Moser enologo, Tobias Zingerle ad Cantina di Caldaro

La cantina-scultura Tramin

La cantina-scultura Tramin

Cantina Toblino

Cantina Toblino


Veneto: Ha 75 milioni di fatturato il giovane consorzio Collis veneto wine group alla testa di un sistema articolato che comprende anche collegamenti con società come Riondo, Sartori e Cielo e Terra. Guidato da Giancarlo Lechtaler, il Consorzio denuncia una contrazione del fatturato che si deve alla decisione di non cedere all’abbassamento generalizzato dei prezzi, per garantire la tenuta delle liquidazioni dei soci. La Marca vini e spumanti presieduta da Valerio Cescon (60,3 milioni) e la Cantina produttori Valdobbiadene guidata da Aldo Franchi (36,6 milioni), super produttrici di Prosecco, godono del brillante andamento di queste   bollicine, registrando crescite a due cifre. Guidata da Massimo Benetello, Viticoltori Ponte (43,7 milioni) spunta una bella crescita all’export, mentre il calo sul mercato italiano è dovuto allo spostamento dello sfuso sui mercati esteri. Sua maestà l’Amarone è il pezzo forte della Cantina Valpolicella Negrar (34,28 milioni) che cresce sotto la guida di Daniele Accordini. Presieduto da Corrado Giacomini il gruppo cooperativo Vivo (34 milioni) conta 2300 soci e 9 cantine associate ed è specializzato nei vini del nord est, mentre la Cantina di Castelnuovo del Garda, guidata da Giorgio Tommasi è la più piccola tra le coop venete, con 13,7 milioni.

Giancarlo Lechthaler direttore generale Collis Veneto

Giancarlo Lechthaler direttore generale Collis Veneto

Carlo Alberto Recchia, presidente Cantina Valpolicella Negrar

Carlo Alberto Recchia, presidente Cantina Valpolicella Negrar

Massimo Benetello, direttore generale Viticoltori Ponte

Massimo Benetello, direttore generale Viticoltori Ponte

Aldo Franchi (direttore) e Antonio Gatto (presidente), Cantina Produttori Valdobbiadene

Aldo Franchi (direttore) e Antonio Gatto (presidente),
Cantina Produttori Valdobbiadene


Emilia Romagna: Carpi e Sorbara guidata da Emilio Rossi, ed Emilia wine presieduta da Davide Fascari, militano nella fascia dai 30 milioni in giù, assieme alla new entry Cantina Valtidone, presieduta da Gianpaolo Fornasari, che opera al centro dell’area dei Colli piacentini doc (16,2 milioni di fatturato) e conta 300 soci.


 Denis Lus e Pietro Biscontin, alla guida di Cantina vini La delizia

Denis Lus e Pietro Biscontin, alla guida di Cantina vini La delizia

Friuli: Viticoltori friulani La Delizia presieduta da Denis Ius (34,4 milioni,+34,2%) e Cantina di Rauscedo, presieduta da Alfredo Bertuzzi (20,34 milioni, +42,5%): le due coop sono al vertice della classifica dei maggiori incrementi 2014 anche in Italia.


Davide Ancillotti presid. e Maurizio Cremonini direttore (a sx)

Davide Ancillotti presidente e, a sx, Maurizio Cremonini enologo e direttore
Le Chiantigiane


Toscana:prime due coop tra tante blasonate aziende familiari. E’ il consorzio Le Chiantigiane, presieduto da Davide Ancillotti: 2.460 ettari di vigneto, oltre 2mila produttori aderenti alle cantine sociali, è il numero uno per la vendita di Chianti in bottiglia nella gdo ed ha esteso la sua attività oltre la regione.  E la Cantina sociale Colli fiorentini, guidata da Ritano Baragli: guida la classifica dei maggiori incrementi, grazie all’esplosione del suo fatturato sia in Italia che all’estero.


La bottata del consorzio abruzzese Citra vini, una delle più grandi del Mezzogiorno

La bottaia di Citra vini

Valentino Di Campli, presidente Citra vini

Valentino Di Campli, presidente
Citra vini


Abruzzo: due coop entrambe in provincia di Chieti: Cantina Tollo (822 soci, 3 mila ettari di vigne, fatturato 38 milioni, impegno nel biologico) e Citra vini (27,2 milioni). Il fatturato Citra, che riguarda solo l’attività nel vino imbottigliato, non rispecchia il reale peso del consorzio cooperativo presieduto da Valentino Di Campli. Contando infatti anche il lavoro nel vino sfuso svolto direttamente dalle 9 cantine socie, l’aggregato Citra sale fino 82,1 milioni facendo del Consorzio la più importante realtà cooperativa della regione, titolare attraverso i 3 mila soci di 5.600 ettari di vigneti, circa un terzo dell’intero vigneto abruzzese.


Salvatore Li Petri, direttore Cantine Settesoli

Salvatore Li Petri, direttore Cantine Settesoli


Sicilia: con 54,8 milioni di fatturato, Settesoli si conferma la più grande realtà cooperativa dell’isola. Presieduta da Vito Varvaro, base a Menfi (Agrigento), la coop evidenzia un incremento a due cifre del fatturato Italia, mentre la flessione all’export, specie sul mercato inglese, è dovuta alla scelta di non fornire vini la cui unica leva è la riduzione del prezzo:«Produrre vini confezionati a prezzi bassi avrebbe peggiorato la remunerazione finale delle uve dei soci», precisa Salvatore Li Petri, direttore della coop, sottolineando come «il valore del reddito medio per ettaro riconosciuto ai soci Settesoli sia cresciuto per il terzo anno consecutivo».
New entry siciliana a quota 85: è la Paolini di Marsala. Un migliaio di viticoltori soci, 3000 ettari di vigneto, 13,8 milioni realizzati tutti sul mercato domestico, l’azienda presieduta da Gaspare Baiata registra una brillante crescita di oltre il 30%.


Angelo Maci, presidente Cantina cooperativa due Palme in Puglia

Angelo Maci, presidente
Cantina Due Palme

Puglia: Cantine Due Palme, guidata dal presidente Angelo Maci, 23,3 milioni di fatturato, è un’azienda di riferimento nel Salento e una delle più vivaci espressioni della vitivinicoltura pugliese. Nell’ultimo esercizio ha preferito non vendere vino sfuso: questa scelta che ha penalizzato il fatturato complessivo di un anno (le vendite del solo imbottigliato sono invece cresciute del 10%) si sta rivelando preziosa alla luce dell’ultima scarsa vendemmia.


Doriano Marchetti, Terre Cortesi Moncaro

Doriano Marchetti, presidente Terre Cortesi Moncaro


Marche: Terre Cortesi Moncaro, 22,7 milioni di fatturato, è il punto di riferimento della cooperazione marchigiana. La produzione copre tutte le tipologie dei vini della regione. Export 52%.


Luigi Caporicci, presidente Gotto d’oro

Luigi Caporicci, presidente Gotto d’oro

Lazio: prima azienda vinicola dei Castelli romani, Gotto d’oro è l’unica bandiera laziale in classifica. Conta 400 soci e 19 milioni di fatturato.


Cantina Santadi

Cantina Santadi


Sardegna: la Cantina di Santadi, la più piccola della graduatoria ha capacità e ambizioni da vendere.  Presieduta da Antonello Pillone, 600 ettari di vigneti nella zona del Sulcis, a sud ovest dell’isola, ha messo il turbo negli anni 80 con l’inizio della collaborazione con un  enologo del rango di Giacomo Tachis (il padre del loro Terre brune, il primo rosso in barrique della Sardegna) e l’avvio dell’attività di imbottigliamento.


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