BUYFOOD TOSCANA prima edizione

Marco Remaschi, assessore all’agricoltura della regione Toscana è uomo molto concreto: «L’importante è che i tanti contatti si trasformino in contratti», ha detto in occasione della prima edizione di BuyFood Toscana, venerdì 7 giugno a Siena, mentre 50 aziende produttrici di eccellenze agroalimentari Dop, Igp e Agriqualità della Regione si incontravano con i 50 buyer da tutto il mondo in una sala attrezzata ad hoc nello splendido complesso di Santa Maria della Scala a Siena, esclusiva sede della manifestazione. Tempo al tempo si potranno tirare le prime somme.

Gennaro Giliberti

Gennaro Giliberti

Ma una cosa è certa fin d’ora: BuyFood Toscana, ovvero la grande vetrina internazionale dei prodotti toscani Dop, Igp e Agriqualità, è un’idea che ha tutte le caratteristiche per fare centro. Per varie ragioni. A cominciare dalla capacità progettuale del suo ideatore Gennaro Giliberti, responsabile del settore agricoltura e delle attività promozionali della Regione. Giliberti ha lanciato la sfida: così come il vino anche le eccellenze agroalimentari hanno diritto a un loro palcoscenico. I prodotti toscani di qualità si devono raccontare al mondo, si devono far conoscere, devono emozionare, devono sapere esprimere il loro valore e la loro complessità (che giustificano un prezzo più alto), devono tirare fuori le tante potenzialità ancora inespresse, devono attrezzarsi per aprire le loro aziende al consumatore, come hanno già fatto con successo le cantine toscane.

C’è questa determinazione dietro la prima edizione di BuyFood Toscana.

L’iniziativa poggia su fondamentali di rilievo. La Toscana vanta ben 16 Dop e 15 Igp e condivide con il Veneto il primo posto in Italia per numero di riconoscimenti dall’Unione Europea. Se poi si contano anche le 58 Dop e Igp dei vini non ce n’è per nessuno e la Regione sale su podio più alto dello stivale. Dal Pecorino Toscano all’olio extravergine di oliva Chianti Classico, dai cantucci al pane, dalla castagna del Monte Amiata al Farro della Garfagnana, dalla cinta senese al vitellone bianco dell’Appennino Centrale: solo alcuni dei 31 prodotti Dop o Igp,    protetti dai rispettivi Consorzi e Associazioni di tutela, di cui la Toscana può andare fiera. Tutti insieme valgono 111 milioni di euro che potrebbero salire fino a 130 stimando anche il settore panetteria e pasticceria. I dati

elaborati dall’Ismea per BuyFood Toscana 2019 rivelano anche che la provincia più importante in termini di valore prodotto è Grosseto con 35 milioni di euro, seguita da Siena con 24 milioni, e Arezzo con 18 milioni. Quante di queste eccellenze varcano il confine? La stima dell’export è di 50 milioni assorbiti principalmente da Usa, Germania, Uk, Canada e Giappone. Interessante un dato: nel loro insieme i 31 prodotti superstar hanno registrato nell’ultimo esercizio un incremento di valore dell’8%.

Insomma quello dei prodotti Dop Igp e Agriqualità rappresenta un pezzo importante di quel patrimonio agroalimentare toscano capace di generare un valore aggiunto di 3,5 miliardi di euro, pari al 6% del totale nazionale. Questa industria sotto il cielo impiega 74mila addetti che rappresentano il 4,4% del totale occupati della regione. Di questi 13.390 operano nella filiera dei prodotti certificati.

Organizzata dalla regione Toscana in collaborazione con PromoFirenze, braccio specializzato della Camera di Commercio fiorentina, BuyFood Toscana 2019 si è svolta con la preziosa collaborazione del Comune di Siena e e della Fondazione Qualivita.

 

 

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